Due anni fa Frontex è stata ampliata e rafforzata
divenendo Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera.Il nuovo
mandato dell’Agenzia e l’aumento delle risorse disponibili hanno reso Frontex
il braccio operativo dell’UE nella costante risposta alle sfide presenti alle
sue frontiere esterne.
Frontex rappresenta il fondamento dell’impegno
dell’UE per la tutela dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, e
contribuisce a garantire uno spazio di libera circolazione privo di controlli
alle frontiere interne che in molti danno per scontato. Successivamente all’ampliamento
del mandato dell’Agenzia, abbiamo notevolmente incrementato il nostro lavoro
per contrastare il crimine transfrontaliero e dare un supporto nella prevenzione
degli attacchi terroristici. La raccolta e il trattamento dei dati personali di
chi attraversa illegalmente le frontiere esterne, da parte di Europol e dalle
autorità nazionali competenti, non rappresenta che un esempio di tale attività.
È risaputo che l’intelligence e le informazioni
siano fondamentali per elaborare una risposta adeguata ai rischi reali e
potenziali presenti alle frontiere esterne dell’Unione europea. Un elemento cardine
è rappresentato dalla nostra rete di funzionari di collegamento, l’interfaccia
tra l’Agenzia e le autorità nazionali, un altro da un’analisi approfondita del
rischio nonché da valutazioni periodiche delle capacità di controllo
frontaliero degli Stati membri. Dette valutazioni, oltre a fornire una migliore
comprensione delle potenziali lacune, garantiscono soluzioni concrete mediante
raccomandazioni obbligatorie e assistenza nel contrasto alle vulnerabilità
identificate.
Continuiamo a pilotare tecnologie nuove e
innovative per ammodernare la gestione delle frontiere UE, con l’obiettivo di
trovare il giusto equilibrio tra i crescenti controlli frontalieri e gli
screening di sicurezza da una parte, e dall’altra di facilitare un
attraversamento rapido e senza problemi delle frontiere per i viaggiatori da o
verso l’UE per motivi di lavoro, turismo o studio.
L’Agenzia svolge altresì un ruolo cruciale nell’applicazione
delle norme in materia di immigrazione. Gli Stati membri richiedono in misura
crescente la nostra assistenza nel coordinamento del rimpatrio dei migranti
irregolari, dei richiedenti asilo le cui domande non sono state accolte o delle
persone il cui visto o permesso di soggiorno sono scaduti, nel loro paese di
origine.. Il numero dei rimpatriandi è cresciuto negli ultimi anni fino a
raggiungere le 14 000 persone nel 2017 da appena 3 500 nel 2015. Al
momento attuale, Frontex fornisce il suo supporto a circa il 10% di tutti i
rimpatri effettuati dall’UE.
Al tempo stesso, Frontex continua ad avere un
impatto grazie alla sua forte presenza sul territorio. L’Agenzia conta
attualmente circa 1 500 funzionari inviati ai confini marittimi, terrestri e
aerei dell’Unione, che forniscono un’assistenza agli Stati membri in mansioni
quali la sorveglianza, il rilevamento delle impronte digitali e i controlli di
sicurezza. In caso di emergenze alle frontiere esterne, Frontex ha a disposizione
altri 1 500 funzionari da inviare in tempi brevi, cosÌ come attrezzature
supplementari, se del caso.
Tali dispiegamenti hanno ripercussioni evidenti. Fin dall’inizio
del 2017, solo nelle operazioni marittime, abbiamo contribuito all’arresto di
circa 300 sospetti favoreggiatori e oltre 100 trafficanti, oltre al sequestro
di droghe pesanti e di sigarette di contrabbando. Inoltre, i funzionari di
Frontex coinvolti nelle operazione di ricerca e soccorso hanno aiutato a
salvare oltre 65 000 vite nel Mediterraneo dall’entrata in vigore del nuovo
mandato. Fin dall’inizio i diritti fondamentali erano integrati nelle
operazioni Frontex per garantire la possibilità di richiedere protezione
internazionale a chi fugge dalle guerre e dalle persecuzioni.
In Frontex siamo
consapevoli che l’espansione significativa del mandato e delle risorse
dell’Agenzia comportano maggiori controlli e responsabilità. È positivo
pertanto possedere diverse tutele a riguardo, come il nostro Consiglio di
amministrazione, e un responsabile dei diritti fondamentali, per far sì che i
nostri elevati standard vengano pubblicamente tenuti in considerazione. Nel
contempo, Frontex è in costante contatto con gli Stati membri e le istituzioni
europee, e il Direttore esecutivo viene regolarmente invitato al Parlamento
europeo e alle riunioni dei ministri UE respnsabili degli affari interni e
dell’immigrazione.
Tutte le nostre attività sono attuate con
l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini, e siamo orgogliosi
dei risultati raggiunti. Allo stesso tempo, siamo consapevoli che la strada è
ancora irta di ostacoli. Nell’ottica delle nuove sfide, ci auspichiamo di
collaborare con gli Stati membri, le istituzioni europee e i numerosi partner
istituzionali per la libertà e la sicurezza di tutti in Europa.
Fabrice
Leggeri
Direttore esecutivo di Frontex
Cos’è Frontex?
Frontex, l’Agenzia
europea della guardia di frontiera e costiera, è stata fondata nel 2004 per
assistere gli Stati membri dell’UE e i paesi associati Schengen nella
protezione delle frontiere esterne dello spazio di libera circolazione dell’UE.
In quanto Agenzia dell’UE, Frontex è finanziata dal bilancio dell’Unione e dai
contributi dei paesi associati Schengen. Entro il 2020 l’Agenzia avrà alle
proprie dipendenze circa 1 000 funzionari, di cui quasi un quarto sarà
distaccato dagli Stati membri e ritornerà al servizio nazionale di origine dopo
aver terminato il mandato presso Frontex.
Nel 2016 l’Agenzia è
stata ampliata e potenziata per diventare l’Agenzia europea della guardia di
frontiera e costiera, il suo ruolo è stato esteso dal
controllo della migrazione alla gestione delle frontiere e le sono state
affidate maggiori responsabilità nella lotta alla criminalità transfrontaliera.
Frontex è ormai riconosciuta come una delle pietre angolari dello spazio di
libertà, sicurezza e giustizia dell’UE. Anche i servizi di ricerca e di salvataggio
sono diventati ufficialmente parte integrante del suo mandato ogniqualvolta si
verifichino circostanze di questo tipo nel contesto della sorveglianza delle
frontiere marittime.
Frontex è un’Agenzia
operativa, con oltre 1 500 funzionari degli Stati membri dispiegati
contemporaneamente in tutta l’UE. Per migliorare la propria capacità di monitorare
realtà nuove e in rapida evoluzione alle frontiere
esterne, è stato lanciato Frontex Situation Center - il Centro di situazione Frontex - responsabile
del monitoraggio delle frontiere esterne, che opera 24 ore su 24, sette giorni
su sette.
Base giuridica e responsabilità del proprio operato
Frontex, l’Agenzia
europea della guardia di frontiera e costiera, è stata istituita dal regolamento
(UE) 2016/1624 del 14 settembre 2016, relativo alla guardia di frontiera e
costiera europea (GU L 251 del 16.9.2016, pag. 1). La sede di Frontex è
Varsavia, in Polonia.
Sebbene l’Agenzia europea della guardia di frontiera e
costiera sostituisca l’Agenzia
europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne
degli Stati membri dell’Unione europea, mantiene la stessa personalità
giuridica e la stessa denominazione: Frontex.
Frontex è
costantemente in contatto con gli Stati membri e con le istituzioni dell’UE.
L’Agenzia compie ogni sforzo per essere trasparente nelle sue attività e, a tal
fine, il direttore esecutivo interviene regolarmente alle audizioni presso il
Parlamento europeo e alle riunioni del Consiglio dei ministri dell’UE
responsabili degli affari interni e della migrazione. In questo modo Frontex
risponde del proprio operato al Parlamento europeo e al Consiglio in quanto
autorità di bilancio.
Frontex è soggetta
alla supervisione di un consiglio di amministrazione che comprende un
rappresentante di ciascuno Stato membro e due della Commissione (per ulteriori
informazioni si veda la sezione infra).
Analogamente a tutti gli organismi dell’UE, Frontex può essere soggetta ad
audit da parte della Corte dei conti o a indagini dell’Ufficio europeo per la
lotta antifrode (OLAF).
Ulteriori documenti
riguardanti la base giuridica e le responsabilità dell’Agenzia sono disponibili
(in inglese) al seguente indirizzo:
La nostra visione Proteggere lo spazio
europeo di libertà, sicurezza e giustizia.
La nostra missione Insieme agli Stati
membri, garantiamo la sicurezza e il buon funzionamento delle frontiere esterne
e ne assicuriamo la protezione.
I nostri valori
Siamo professionali Disponiamo delle
conoscenze, delle capacità e delle competenze necessarie per svolgere
efficientemente la nostra missione attenendoci a standard etici elevati e
perseguiamo costantemente l’eccellenza al fine di migliorare le nostre
prestazioni.
Siamo rispettosi Riconosciamo il
valore e l’importanza dei cittadini e delle istituzioni e ne rispettiamo il
ruolo.
Puntiamo alla cooperazione Gestiamo le frontiere
esterne dell’UE insieme alle autorità nazionali competenti degli Stati membri e
con la partecipazione di altri stakeholders e, inoltre, perseguiamo la
cooperazione con i paesi terzi.
Insieme cooperiamo e
collaboriamo in tutta l’organizzazione e con i stakeholders esterni per
raggiungere fini e obiettivi comuni.
Siamo un’Agenzia affidabile Adempiamo alle nostre
responsabilità nel nostro lavoro e ne garantiamo la tempestività e la qualità.
Lavoriamo per i cittadini Essendo un’istituzione
pubblica europea, siamo al servizio degli interessi dei cittadini perché
abbiamo a cuore le persone e crediamo nei valori europei.
Consiglio di amministrazione
Il consiglio di
amministrazione approva il bilancio, ne verifica l’esecuzione, nomina il direttore
esecutivo e i vicedirettori esecutivi, garantisce inoltre la trasparenza dei
processi decisionali dell’Agenzia. Essendo il rappresentante legale dell’Agenzia,
il direttore esecutivo risponde del suo operato direttamente a questo organo di
governance.
Il consiglio di
amministrazione, che si riunisce cinque volte all’anno, è composto da
rappresentanti delle autorità di frontiera dei 26 Stati membri dell’UE che
appartengono allo spazio Schengen, più due membri della Commissione europea.
Anche Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, che non sono Stati membri
dell’UE, ma sono paesi associati Schengen, inviano un rappresentante al
consiglio di amministrazione, godono però di diritti di
voto limitati.
I rappresentanti del
Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda sono anche invitati a partecipare alle
riunioni del consiglio di amministrazione, ma non hanno diritto di voto a causa
della loro decisione (prima dell’istituzione di Frontex nel 2004) di
partecipare solo parzialmente alla cooperazione in ambito Schengen.
Principali responsabilità
Dispiegamento
sul campo L’Agenzia fornisce agenti di contrasto
provenienti dagli Stati membri e dai paesi associati a Schengen nonché navi,
aerei e attrezzature di sorveglianza delle frontiere nelle aree di frontiere
esterne che necessitano di assistenza supplementare. Oltre ai controlli alle
frontiere, le operazioni di Frontex includono compiti connessi alla sicurezza
marittima, ai controlli di sicurezza, alle operazioni di ricerca e soccorso
nonché alla protezione dell’ambiente.
Analisi
dei rischi Frontex valuta i rischi per la sicurezza delle
frontiere dell’UE. Delinea un quadro di modelli e tendenze in materia di
migrazione irregolare e attività criminali transfrontaliere alle frontiere
esterne. L’Agenzia condivide le proprie conclusioni con i paesi dell’UE e con
la Commissione europea e le usa per pianificare le proprie attività future.
Tutte le attività di Frontex sono guidate dall’analisi del rischio.
Monitoraggio
della situazione Frontex monitora costantemente le frontiere
esterne dell’Unione europea, fornendo aggiornamenti e segnalazioni agli Stati
membri dell’UE e ai paesi associati a Schengen, alla Commissione europea e ad
altre agenzie.
Valutazione
delle vulnerabilità L’Agenzia effettua valutazioni annuali della
capacità e della preparazione di ciascuno Stato membro e paese associato a
Schengen ad affrontare le sfide alle rispettive frontiere esterne, compresa la
pressione migratoria. Frontex invia funzionari di collegamento negli Stati
membri dell’UE per permettere all’Agenzia di avere un quadro completo dei
controlli alle frontiere a livello di UE.
Cooperazione
europea in materia di funzioni di guardia costiera L’Agenzia sostiene la cooperazione tra le
autorità di contrasto, le agenzie dell’UE e le autorità doganali alle frontiere
marittime. Le navi e gli aerei dispiegati nelle sue attività raccolgono e
condividono anche informazioni relative al controllo della pesca, alla
rilevazione dell’inquinamento e al rispetto dei regolamenti marittimi.
Condivisione
di intelligence sulle attività criminali L’Agenzia condivide le informazioni raccolte
alle frontiere con le autorità nazionali competenti, Europol e altre agenzie
europee. Sono incluse informazioni su persone sospettate di essere coinvolte in
attività criminali quali il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e
il terrorismo.
Operazioni
di rimpatrio Frontex svolge un ruolo sempre più importante
nel rimpatrio, nel rispettivo paese d’origine, delle persone che non hanno il diritto
di rimanere nell’Unione europea. L’Agenzia aiuta gli Stati membri nel
coordinamento e nel finanziamento delle operazioni di rimpatrio, ma può anche
avviarle di propria iniziativa. A tal
fine, Frontex può noleggiare voli charter e prenotare posti a sedere su voli
commerciali. L’Agenzia aiuta altresì a ottenere i documenti di viaggio
necessari per i rimpatriandi e mette a disposizione esperti in grado di fornire
assistenza per le operazioni di rimpatrio.
Relazioni
esterne La cooperazione con i paesi al di fuori
dell’UE e dello spazio Schengen rappresenta una parte integrante del mandato di
Frontex e una delle priorità strategiche dell’Agenzia. Per garantire
l’attuazione della gestione europea integrata delle frontiere (IBM), Frontex
sviluppa e mantiene una rete di partenariati con le autorità di frontiera dei
paesi terzi, in particolare di quelli vicini all’UE e dei paesi di origine e di
transito dei migranti. L’Agenzia impiega altresì funzionari di collegamento al
di fuori dei paesi dell’UE interessati dall’immigrazione irregolare.
Reazione
rapida Frontex è in grado di inviare rapidamente
guardie di frontiera e costiere nonché attrezzature agli Stati membri dell’UE e
ai paesi associati a Schengen che devono affrontare un’emergenza presso le
proprie frontiere esterne. Su richiesta dell’Agenzia, gli Stati membri devono
fornire fino a 1 500 agenti dalla riserva di reazione rapida.
Ricerca
e innovazione Frontex riunisce esperti di controllo delle
frontiere con quelli della ricerca e dell’industria per assicurare che le nuove
tecnologie soddisfino le esigenze delle autorità di controllo delle frontiere.
Formazione Frontex elabora standard comuni di formazione
per le autorità di frontiera al fine di armonizzare l’addestramento delle
guardie di frontiera e costiere nei paesi UE e nei paesi associati a Schengen.
Tale armonizzazione è intesa a garantire che i viaggiatori, ovunque
attraversino una frontiera esterna dell’UE, incontrino standard uniformi in
materia di controllo delle frontiere. Inoltre, consente alle guardie di
frontiera e costiere di paesi diversi di collaborare in modo efficiente mentre
sono impiegate in operazioni Frontex.
Operazioni congiunte
Le operazioni congiunte sono le attività più
visibili fra quelle svolte dall’Agenzia. Frontex dispiega centinaia di guardie
di frontiera e costiere, insieme a navi, veicoli, aerei e altre attrezzature
per aiutare gli Stati membri a fronteggiare le sfide che si presentano alle
frontiere esterne dell’UE. Queste operazioni si svolgono alle frontiere marittime
e terrestri europee, nonché negli aeroporti internazionali. Attualmente Frontex
si affida principalmente agli Stati membri dell’UE e ai paesi associati a
Schengen per disporre degli agenti specializzati e delle attrezzature per le
proprie operazioni, ma l’Agenzia si sta muovendo verso il leasing e l’acquisto
delle proprie attrezzature. Frontex può inoltre contare su una riserva di
almeno 1 500 agenti che possono essere dispiegati entro cinque giorni per
far fronte alle emergenze alle frontiere europee.
Mentre le operazioni marittime dell’Agenzia
che si svolgono nel Mediterraneo sostengono Italia, Grecia e Spagna
nell’affrontare la pressione migratoria, tutte le operazioni dell’Agenzia
contribuiscono altresì alla lotta contro varie forme di criminalità transfrontaliera.
Le operazioni marittime comprendono attività aggiuntive, come il monitoraggio
dell’inquinamento e della pesca illegale. Tali operazioni sono attuate con la
collaborazione di altre agenzie dell’UE, in particolare Europol, l’Agenzia
europea per la sicurezza marittima (EMSA) e l’Agenzia europea di controllo
della pesca (EFCA).
1/8
Applicazione della legge
Frontex svolge un ruolo essenziale nel
rafforzamento della sicurezza interna dello spazio Schengen attraverso il
monitoraggio delle frontiere esterne, i controlli di sicurezza, le operazioni
di rimpatrio e la cooperazione con le autorità nazionali ed Europol.
Frontex contribuisce inoltre alla lotta contro
il terrorismo aiutando gli Stati membri a rafforzare i controlli alle frontiere
esterne e offrendo sostegno nell’individuazione di potenziali terroristi
stranieri. Gli agenti dispiegati da Frontex sono formati per individuare
persone che potrebbero essere collegate al terrorismo.
Il ruolo di Frontex nelle operazioni di ricerca e soccorso
La partecipazione
alle operazioni di ricerca e soccorso ha sempre rappresentato una priorità per
Frontex ed è sancita dal regolamento dell’UE che ha creato la guardia di
frontiera e costiera europea. Frontex è tenuta a fornire assistenza tecnica e
operativa in mare a sostegno delle operazioni di soccorso che possono
verificarsi durante le operazioni di sorveglianza delle frontiere.
Le attività di
ricerca e soccorso costituiscono altresì un obiettivo specifico del piano
operativo di ogni operazione marittima di Frontex.
Tra il 2015 e il 2017, Frontex ha contribuito
al soccorso di 280 000 persone nel Mar Mediterraneo.
Diritti fondamentali
Il rispetto e la
protezione dei diritti fondamentali sono i cardini di tutte le attività di
Frontex. Il personale dell’Agenzia e i funzionari nazionali che partecipano
alle operazioni di Frontex sono formati sui diritti fondamentali e accesso alla
procedura della protezione internazionale prima del loro impiego, mentre
l’obbligo di segnalare potenziali violazioni dei diritti fondamentali è
integrato in tutti i piani operativi.
Un responsabile dei
diritti fondamentali, indipendente nell’esercizio di tutte le sue funzioni, riferisce
direttamente al consiglio di amministrazione e collabora con il forum
consultivo su tali diritti. Il forum consultivo assiste il direttore esecutivo
e il consiglio di amministrazione offrendo consulenza indipendente sulle
questioni relative ai diritti fondamentali. È costituito da tre membri
permanenti, tre organizzazioni internazionali e nove organizzazioni della
società civile selezionate per un periodo di tre anni:
Membri permanenti
Agenzia dell’Unione europea per i
diritti fondamentali (FRA)
Ufficio europeo di sostegno per
l’asilo (EASO)
Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati (UNHCR)
Organizzazioni
internazionali
Consiglio d’Europa (CdE)
Organizzazione internazionale per
la migrazione (OIM)
Organizzazione per la sicurezza e
la cooperazione in Europa (OSCE)
Organizzazioni della
società civile attualmente rappresentate
Centro AIRE
Ufficio di Amnesty International
presso le istituzioni europee (AI-EIO)
Caritas Europa
Commissione delle chiese per i
migranti in Europa (CCME)
Consiglio europeo per i rifugiati
e gli esuli (ECRE)
Commissione internazionale di
giuristi (CIG)
Servizio dei gesuiti per i
rifugiati (JRS)
Piattaforma per la cooperazione
internazionale sui migranti privi di documenti (PICUM)
Ufficio della Croce Rossa presso
l’Unione europea (RCEU)
Eventuali richieste
d’informazioni riguardanti le aree coperte dall’Ufficio per i diritti
fondamentali devono essere tramesse al seguente indirizzo: FRO@frontex.europa.eu
Denunce
In linea con il
regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea, l’Agenzia ha
predisposto un meccanismo di denuncia per consentire a chiunque ritenga che i
propri diritti siano stati lesi dalle sue operazioni di segnalare eventuali
violazioni.
Chi ritiene che i
propri diritti siano stati violati dalle azioni di qualsiasi membro del
personale coinvolto in un’attività di Frontex, può sporgere denuncia sul sito dell’Agenzia.
La denuncia deve
essere in forma scritta e può essere presentata, per conto dell’interessato,
anche da un’altra persona, quale un parente o un avvocato. La denuncia può
essere redatta in qualsiasi lingua.
Le richieste di
informazioni, le domande generali e specifiche su Frontex e le sue attività, le
richieste di interviste, le richieste di dati statistici o le domande relative
alle relazioni pubblicate sul nostro sito web devono essere inviate a:
Quadro giuridico Il principio di trasparenza e i
diritti dei singoli di accedere ai documenti degli organismi dell’UE sono
sanciti sia dall’articolo 15 del TFUE che dall’articolo 42 della Carta dei
diritti fondamentali dell’UE e attuati dal regolamento (CE) n. 1049/2001 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2001, relativo all’accesso del
pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione
[regolamento (CE) n. 1049/2001].
Il legame tra il regolamento (CE)
n. 1049/2001 e il quadro Frontex è ribadito all’articolo 74 del regolamento
relativo alla guardia di frontiera e costiera europea.
Il quadro interno per l’accesso
del pubblico ai documenti detenuti da Frontex è stabilito dalla decisione n. 25/2016
del 21 settembre 2016.
Domande Qualsiasi cittadino
dell’UE, nonché qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia una
sede legale nell’UE ha il diritto di accedere ai documenti detenuti da Frontex,
alle condizioni previste dal regolamento (CE) n. 1049/2001.
Per confermare di avere il diritto di richiedere l’accesso ai documenti è
necessario fornire una forma di identificazione/prova della propria delega per
una persona giuridica residente o con sede legale nell’UE.
Si prega di inviare
la richiesta come allegato di posta elettronica in formato PDF, ASICE, ADOC,
BDOC o EDOC, firmandola con una firma elettronica qualificata in linea con il
regolamento eIDAS [regolamento (UE) n. 910/2014]. Se non si dispone di questo
mezzo di identificazione, si prega di fornire una carta
d’identità/passaporto/permesso di soggiorno per l’UE (persone fisiche) o di
presentare la registrazione della propria entità in uno Stato membro dell’UE e
una delega che autorizza ad agire per conto di quest’ultima (persone
giuridiche).
Al fine di consentire
a Frontex di individuare il documento o i documenti per cui si è presentata
domanda, è necessario che la richiesta sia quanto più
precisa possibile.
Le domande possono
essere inviate per posta ordinaria o elettronica al seguente indirizzo:
La domanda contenente le prove di
ammissibilità sarà accettata e trattata entro 15 giorni lavorativi a partire
dalla data di registrazione della stessa.
In casi eccezionali, tale termine
può essere prorogato di 15 giorni lavorativi.
Frontex risponde per iscritto.
In caso di respingimento totale o
parziale della domanda, Frontex fornisce una giustificazione.
Entro 15 giorni lavorativi dalla
ricezione della risposta con cui Frontex respinge l’accesso totale o parziale
alla documentazione richiesta, è possibile richiedere un riesame della relativa
decisione di Frontex attraverso una domanda di conferma.
Informativa sulla
protezione dei dati Il responsabile del
trattamento è l’Ufficio per la trasparenza istituito dalla decisione n. 25/2016
del consiglio di amministrazione del 21 settembre 2016. Indirizzo fisico e
postale: Pl. Europejski 6 (00-844 Varsavia — PL); pad@frontex.europa.eu.
Il rispetto del
regolamento (CE) n. 1049/2001 richiede il trattamento di dati personali da
parte del titolare del trattamento.
I destinatari dei
dati sono riservati al personale di Frontex dedicato, che elabora una domanda
di accesso pubblico ai documenti. Non vi sarà alcun trasferimento
internazionale di dati personali. I dati saranno conservati per un periodo di
cinque anni dal momento della chiusura della pratica.
I richiedenti hanno
il diritto di accedere ai propri dati, di rettificarli, di limitarli, di opporvisi
e di cancellarli, nonché di chiederne la portabilità. I richiedenti hanno
facoltà di esercitare i loro diritti tramite l’Ufficio per la trasparenza e
possono presentare un reclamo al Garante europeo della protezione dei dati.
La trasmissione dei dati
è un obbligo stabilito dal regolamento (CE) n. 1049/2001. La mancata
trasmissione dei dati renderà la domanda irricevibile.
Un processo decisionale automatizzato o una
profilazione non sono intrapresi.